In una breve ma
istruttiva analisi il pensiero di un grande storico contemporaneo, Gioacchino
Volpe, sulla genesi del Fascismo. Sia pur partito dalla dimensione genetica del
Risorgimento, ben presto la genialità di Mussolini e i tempi nuovi imposti dalla
guerra mondiale, la prima che coinvolse intieramente i popoli e non solo gli
eserciti, guerra ideologica, di masse e materiali bellici, trasformarono il
Fascismo in qualcosa di ben diverso dalle origini risorgimentali : un movimento
rivoluzionario che tesseva la sua identità da tutte le ideologie del tempo :
non solo patriottismo, ma anche socialismo , “ politica delle masse “ e non dei
gruppi dirigenti , del popolo lavoratore che aveva conquistato nelle trincee il diritto ad un lavoro “non più fatica e
disperazione , ma creazione e conquista di uomini liberi in una patria libera”
( Mussolini) , fino al recupero della dimensione religiosa che veniva negata da
un Risorgimento avvelenato dalle logge massoniche Creazione sintetica e slancio vitale, se necessario , anche
violento, come lo era stata la guerra in trincea : il secolo fascista era così
sorto alla vigilia della Marcia su Roma. L' alchimista Benito Mussolini aveva completato la sua " Grande Opera".
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