Tribunale di Padova, primo marzo, 2023
Giorno del capodanno
veneto, si tiene udienza avanti al tribunale di sorveglianza di Padova per decidere
se accogliere o no l’ istanza di scarcerazione avanzata dall’ avvocato Edoardo
Longo. Fino adesso assolutamente ostili erano stati i tribunale di Udine,
Trieste, Bologna che vedevano con orrore l’ ipotesi che il professionista
potessi così tornare alla sua professione che aveva esercitato per circa 40
anni. L’ ingresso del tribunale è pieno di sostenitori dello scomodo avvocato,
indipendentisti veneti, che issano la bandiera con il Leno di san Marco,
coordinati dal Comitato di Liberazione Nazionale del Veneto. Da dicembre,
inoltre, lo stesso tribunale aveva visto ogni giorno volantinaggi pro Longo
effettuati dalla Autorità Dogale della
Repubblica Veneta. Una solidarietà costante, che aveva seguito l’ avvocato fin
dall’ inizio del suo calvario detentivo con presidi avanti ai tribunali di
Padova, Venezia, Trieste e avanti ai carceri di Udine e di Padova, culminata
col “ processo agli abusi giudiziari” che la polizia di regime aveva stroncato
con la forza sul sagrato della basilica di Sant’ Antonio. Una solidarietà così
partecipe, popolare e spontanea, con una unità di realtà politiche spesso in
contrasto fra loro , nei confronti di un avvocato non si era mai vista avanti ai
tribunali italiani. Poche ore dopo, il responso meditato dei giudici veneti :
accolta la domanda di scarcerazione. Proprio il giorno del capodanno , secondo
il calendario della Repubblica Serenissima.
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