La caduta del Fascismo e
la strenua resistenza degli ultimi combattenti italiani in uno struggente
romanzo autobiografico di Pietro Caporilli, l'indimenticabile autore de
"L'assedio dell' Alcazar", formidabile giornalista e romanziere
avvincente, sottoposto a “democrata” epurazione nel dopoguerra per non aver
rinnegato le sue idee ed incalzato dai cani della “democrazia” con oltre 40
processi penali dettati dalla legge Scelba, la prima delle tante leggi
liberticide attuali della attuale repubblica . Dalla liberazione di Mussolini,
alla esperienza della RSI, attraverso le gesta degli ultimi arditi, fino
all'epilogo della guerra civile a alla tragedia finale di Dongo con la barbara
uccisione di Mussolini. Il "crepuscolo di sangue" della primavera del
1945 raccontato da uno che seguì Mussolini fino alla fine. Dedicato dall'
Autore ai giovani, di ieri e di oggi, perché conoscono la realtà, la verità ei
valori di chi combattè per l' Italia e per Mussolini senza mai tradire, né
arretrare di un passo . “I corpi dei sedici martiri di Dongo vennero caricati
sull'autocarro. In una sosta presso Azzano vennero caricati anche i corpi di
Mussolini e della Petacci. Poi le macchine ripartirono a tutta velocità verso
Milano, per lo scempio di piazzale Loreto. Ricordo che quella sera... da dietro
le imposte socchiuse vidi passare... il lugubre corteo. Io non sapevo niente,
naturalmente, ma quell'autocarro scuro, mastodontico, in tutto simile a quei
furgoni adibiti al trasporto delle carni macellate, mi produsse una sinistra
impressione. Un brivido mi corse per tutto il corpo, come un triste presagio.
Quando la radio annunciò che Mussolini ei suoi seguaci erano stati
“giustiziati”, ei cadaveri trasportati a Milano, mi tornarono alla mente il
furgone. Crollai. Qualcosa in me si era brutalmente spezzata. … Da quel giorno,
Dio mi perdoni, io non sono stato più capace che di odiare”. E' il fulminante
finale del libro che qui si segnala ...e non si dimentica. Non si può
dimenticare.
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