“ Colpo alla borghesia” è
il Manifesto antiborghese di Marcello Gallian : sarcastico , feroce, onirico,
con intuizioni frutto di un “ vagabondaggio interiore stupefatto, dove le cose
si animano e palpitano, subito piene di sangue “, come scrive Massimo Bontempelli
nella presentazione del 1933 a questa opera. “ Colpo alla borghesia” :
citatissimo da tutti gli studiosi del Gallian anti-borghese, anarchico ,
ultra-populista, violento e corrosivo, ma mai ristampato dal 1933, quando venne
pubblicato come scritto portante nel primo numero della rivista avanguardista “
Quaderni di segnalazione” . Ora ritorna, nelle Edizioni della Lanterna, che lo
ristampano con la originaria presentazione di Bontempelli e riproponendo anche
la nota di presentazione della Rivista per il suo numero di esordio con un
Gallian particolarmente vigoroso , che nel suo stile pirotecnico, vagabondando
nella storia dalla Rivoluzione francese a quella fascista, colpisce al cuore la
borghesia compradora del Regno d'Italia: classe che è un “insulto
all'intelligenza”, il cui prototipo “può diventare un eroe solo quando cessa di
essere borghese”, ma - più preferibilmente - classe di parassiti in cui “ gli
uomini non erano da meno : finivano tutti per sognare la cassaforte, ch' era un
prodotto fantastico, che li divideva dagli altri “. Marxista Gallian? Per
niente! Squadrista e fascista della prima sognava una “ seconda ondata”
rivoluzionaria di un “fascismo immenso e rosso” che avrebbe fatto grande e
forte il popolo di quella “ Italia proletaria” che - risorta dalla sue ceneri
dopo una guerra mondiale e una rivoluzione - si stava assestando su una
inflaccidita e comoda esistenza pantofolaia, scavata sulla pelle di chi aveva
rischiato la vita. Una storia vecchia come il mondo che rende sempre attuale questo libretto.
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