Irredentismo
d’ annata, quello di questo libretto : pubblicato nella collana “ L’ ora
presente” che ha raccolto scritti di irredentisti del vaglio di Scipio Slataper
( “ in confini necessari all’ Italia”, ristampato dalla Lanterna) , di Cesare
Battisti e di Ettore Tolomei, venne
pubblicato in agile formato nel 1915, mentre la Grande Guerra infuriava. Questo
libretto presenta agli Italiani del secolo scorso la “ questione dalmata” : la
necessità di acquisire anche la Dalmazia al territorio nazionale in quanto
anch’ essa parte integrante della terra d’ Italia, per ragioni storiche e
geopolitiche. Il libretto ripercorre il formarsi della identità italiana della
lunga zona costiera e insulare della Dalmazia ad opera di Roma e per la
incorporazione millenaria nella successiva Repubblica veneta. Tutte le città
costiere recano una impronta veneta fortissima la costituzione geografica
divide da una catena montuosa la costa dalla parte interna, a predominio etnico
slavo. Le ragioni della storia, della appartenenza etnico- culturale della
costa dalmata la rendono, come dice l’ autore, “ la vera costa orientale dell’
Adriatico italiano”.
Molte
altre le intuizioni dell’ autore, fra cui la convinzione che la fine della
Grande Guerra avrebbe aperto per l’ Italia un “ fronte caldo” alle proprie
frontiere dell’ est a causa delle pressioni demografiche slave sull’ area
italiana, a causa prima di tutto del continuo fomentare la pulizia etnica
italiana da parte asburgica. Tensioni geopolitiche risolvibili solo attraverso
la annessione della Dalmazia italiana alla madre patria. La Storia ha
dimostrato che l’ Autore fu
lungimirante.
Libretto
oggi inattuale e solo un documento storico ? Niente affatto. L’ Autore,
irredentista e patriota della prima ora, grande giornalista , ascoltato
consigliere di Mussolini per la politica estera in direzione balcanica, chiuse
la sua esistenza aderendo alla RSI, ma questo scritto va meditato anche oggi.
La geopolitica infatti, ripropone sempre gli stessi problemi nel corso dei
secoli, finchè non vengono risolti in via definitiva come il Nodo di Gordio di
Alessandro il Grande. Il libretto è completato
anche da una nota introduttiva ( “ per un nuovo irredentismo”) di
Edoardo Longo.
Un nuovo irredentismo si affaccerà inevitabilmente nel cuore degli Italiani, non appena la morsa dell’ Unione Europea sul nostro paese scemerà. I confini dell’ Est sono ancora sanguinanti dopo l’ ultima guerra e le piaghe sono ancora aperte : perdite territoriali ( Istria, Dalmazia ) , il genocidio degli Italiani per mano slavo-comunista, le foibe, l’ esodo : orrori della storia che, fatalmente genereranno l’ unica soluzione storica e politica possibile, la stesso che Virginio Gayda prevedeva già nel 1915 : la riconquista totale e definitiva dei “ territori perduti”, perché solo così sarà possibile pace e giustizia. Ipotesi irreali e fantastiche ?
Stiamo
attenti , prima di liquidare così la “
questione italiana “ delle terre perdute, come fosse solo un sogno nostalgico :
Vi dice qualcosa la guerra che si sta combattendo, sempre ad est, fra Russia ed
Ucraina ? Entrambi i campi in lotta hanno ragioni identitarie, irredentiste,
nazional-patriottiche, storiche che li animano. Da sempre, come vaticinato in
questo lungimirante libretto, le convulsioni belliche nell’ Est Europa hanno
avuto effetti – positivi o negativi – sul confine orientale d’ Italia : dai
colpi di revolver della Mano Nera a Sarajevo nel 1914, all’ Impresa di Fiume,
alle convulsioni della seconda guerra mondiale con gli orrori delle foibe e del
genocidio degli Italiani , fino alle recenti guerre balcaniche con la
dissoluzione della Jugoslavia comunista : in questa circostanza ci fu l’ occasione d’oro per riavere le
perdute terre d’ Istria, offertaci dal governo serbo in cambio di un appoggio
politico e strutturale ala loro guerra contro la Croazia : occasione perduta a
causa del governo di allora che non volle accettare la proposta, timidamente
avanzata in via diplomatica, preferendo
più tardi bombardare quei popoli per conto della NATO. Una vicenda che ricorda
la guerra mossa anni fa all' alleato Gheddafi ed è prova della intelligenza pari a zero dei
governi italiani nonchè della nulla affidabilità internazionale dell' Italia
verso alleati e popoli amici.
Ma
il sangue non è acqua o intellettualismo : anche se sopito, ogni tanto,
ciclicamente, attraverso gli invisibili
percorsi carsici della Storia, si
risveglia, si infiamma e costruisce la
Storia.
Può incuriosire i Lettori sapere come Amazon ha cercato di censurare la
pubblicazione di questo libro con i suoi strumenti editoriali : Motivazione
della mancata pubblicazione : " il libro è stato tradotto in lingua
italiana e manca la prova del copyright dei diritti di traduzione". Alla
replica che Gayda era italianissimo e aveva scritto il suo libro in lingua
italiana, la replica di Amazon è stata la pubblicazione del testo nel solo
mercato CANADESE - in dollari canadesi - impedendo di fatto la circolazione del
libro che interessa i lettori italiani. Ora il libretto è finalmente
disponibile per tutti .
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