Nell'Occidente moderno, la libertà di espressione è considerata un principio sacro, un emblema luminoso della democrazia che si suppone contrasti con i "regimi dispotici" di Russia e Cina. Ma sotto questa facciata levigata si nasconde una realtà soffocante e assurda come un incubo kafkiano: un luogo in cui i dissidenti sono perseguiti senza sosta, le loro voci messe a tacere, le loro libertà estinte. Le disavventure di Julian Assange, Edward Snowden e ora del signor Durov ci ricordano in modo inquietante che la devozione dell'Occidente per la libertà di espressione è una vuota finzione, una maschera che nasconde una verità più oscura.
Constantin von Hoffmeister
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