lunedì 9 settembre 2024

QUANDO IL RE E' NUDO : EBRAICITA' SENZA MASCHERE

 


Ritorna un classico politologico “ maledetto”.

Questo testo, pubblicato per la prima volta nel 1944, si propone di analizzare il fenomeno ebraico sotto tutti i punti di vista, spiegando quale sia lo scopo che muove gli ebrei, la strategia che costoro utilizzano, gli elementi della società ai quali si rivolgono e i mezzi materiali che usano per il conseguimento dei loro obiettivi. Un proposito, questo, che risulta avverarsi pagina dopo pagina, riga dopo riga. Il libro, infatti, scritto in maniera discorsiva e scorrevole, comprensibile e incisiva, pone davanti al lettore una realtà forse in prima istanza difficile da accettare ma che, a una valutazione non superficiale dei fatti, risulta essere difficilmente negabile.

Dai rapporti inestinguibili con la massoneria, al legame storico con il denaro, passando per una declinazione dei differenti modi con i quali si è palesato nelle diverse nazioni, con ognuna delle quali, Italia, Inghilterra e Russia su tutte, ha saputo sviluppare rapporti solidi, l’ebraismo viene puntualmente smascherato e mostrato agli occhi del lettore per ciò che è, spogliato degli ornamenti che ha saputo abilmente indossare e ricondotto alle proprie radici usuraie e cosmopolite, permeate da sentimenti come odio e razzismo, cardini di una dottrina religiosa che il libro, attraverso l’esposizione di giudizi di autorevoli esponenti del cattolicesimo, e di uomini di  cultura di ogni provenienza , esamina a tutto tondo, fotografandone impietosamente il carattere totalitario e violento.

Al netto delle espressioni crude di molti passaggi del testo, che tradiscono la temperie bellica ed aspra in cui il libro è stato scritto ( nell' inverno del 1944, poco prima della disfatta delle forze dell' Asse e della capitolazione della Repubblica Sociale , nella cui area di sovranità si trovava la piccola e battagliera editrice veneziana che lo ha pubblicato ) , ci si trova di fronte a un testo che è una miniera di documentazione sul tema : infatti, ogni capitolo è caratterizzato in apertura da una ampia citazione  di autori molto accreditati e una lunga riflessione dell' autore rimasto sconosciuto. Il tono è sovente quello della invettiva, ma lo spessore delle citazioni culturali rimane e fa di di questo testo una piccola “ enciclopedia” delle proposizioni anti – ebraiche. Da questo punto di vista questo libretto è un “ classico” del pensiero politico delle latitudini più “ maledette”.

Non siamo riusciti a scoprire chi ne sia l' autore, certo è che si tratta di persona dal notevole spessore culturale, forse un nome noto della  cultura del tempo, dotato anche di una vis polemica di indiscussa caratura professionale.

Un testo  da leggere per comprendere lo spirito di un periodo  che la storiografia indaga con forti pregiudizi e soprattutto senza citare e ristampare le fonti dell' epoca. Un testo che fotografa  spietatamente e senza chiaroscuri la sensucht di anni corruschi ed irrepetibili, quando la catastrofe del conflitto mondiale stava volgendo al suo tragico epilogo. Un testo certamente per menti libere che vogliono capire le direzioni della storia ed anche indagare  in che direzione va oggi  il mondo, e soprattutto chi ne è alla guida.Infatti, chiudendo il libro dopo averlo letto , placata la vertigine che induce la lettura di questa lunga  ed inesausta invettiva , quasi il  testamento  politico gridato  da un mondo che sta crollando un formidabile “ J' accuse” che supera il tempo  , si pone spietatamente avanti alla mente del Lettore  un imbarazzante  interrogativo : è mai possibile che la gran parte dei cardini della virulenta critica all' ebraicità mossa da questo libro,  siano ancora veri a tutt' oggi ? Una domanda inquietante che invano il lettore moderno cerca di scacciare dalla sua mente, per non sentirsi “ complice” di quel mondo anti ebraico che stava crollando nell' inverno 1944 .

Le “ maschere della ebraicità, che l' autore di questo libretto lacerava nel 1944  con furia belluina  dal volto ebraico, si sono quasi tutte rigenerate anche nel nostro mondo attuale : il razzismo ebraico, i legami ebraici con la massoneria universale, il ruolo disgregatore dell' ebraismo , l' amoralità del mondo LBTG odierno, lo spirito di vendetta perenne tipico della identità ebraica, i legami dell' ebraicità con il totalitarismo di ogni tempo  e con la cupola finanziaria mondiale di cui rappresenta l' ossatura .... Pare che il libro sia stato scritto oggi, non quasi 80 anni fa....

Ma oggi non esiste più  l' “antisemitismo” - che è invece la locuzione ideologica più combattuta, marginalizzata e criminalizzata dei nostri giorni. Ma se non esistono , obiettivamente, gli “ antisemiti” , né possono orientare l' opinione pubblica  che si nutre oggi di immagini zuccherose[1] ed elegiache della identità ebraica,   come è possibile che l' ebraicità oggi ci appaia allo stesso modo di come ci appariva 80 anni fa , nel momento del massimo dilagare della critica anti ebraica ? Alla fine, la risposta affiora alla mente, ma non è molto “ corretta”. Non si può spendere nella buona società. E allora, allo spettro sornione della nostra ipocrisia “ buonista” che ci interroga sui nostri reali sentimenti verso la ebraicità , non si può nascondere la reale risposta : non sono gli “ antisemiti” che generano l' odio verso gli ebrei : l' equazione va capovolta : è la cattiva coscienza della ebraicità che si fa odiare per il suo modo di essere arrogante e prevaricatore . Sotto ogni tempo.  E' quella dimensione che rende l' ebraicità arrogante, crudele, insensibile, che genera l' “ antisemitismo”. Sono gli ebrei che  con la loro condotta generano i loro “ nemici”. I sentimenti di ostilità verso di loro sparirebbero  in un istante , se solo gli ebrei sapessero fare un pubblico “ mea culpa”. Invece essi continuano a vivere nella stessa medesima dimensione negativa di sempre, odiando e facendosi odiare, in una spirale perversa che mia finisce, nascondendosi dietro a maschere che, in fondo, servono a difendersi dal loro solo vero, eterno,  nemico :  se stessi.

Questa terza edizione del volume, aspramente censurato e distrutto più volte in questi ultimi anni dalla “ cancel cultur” del monopolista circonciso della editoria, viene qui ripresentata a ampliata con una appendice che riproduce uno scritto di Giovanni Papini ( “ Le idee di Benrubi”) ed è acquistabile in forma esclusiva solo accedendo dal seguente link . Presentazione di Daniele Proietti:

https://www.lulu.com/it/shop/edizioni-popolari-and-daniele-proietti/ebraicita-senza-maschere/paperback/product-95kze7d.html?page=1&pageSize=4 


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