Ritorna un classico politologico “ maledetto”.
Questo
testo, pubblicato per la prima volta nel 1944, si propone di analizzare il
fenomeno ebraico sotto tutti i punti di vista, spiegando quale sia lo scopo che
muove gli ebrei, la strategia che costoro utilizzano, gli elementi della
società ai quali si rivolgono e i mezzi materiali che usano per il
conseguimento dei loro obiettivi. Un proposito, questo, che risulta avverarsi
pagina dopo pagina, riga dopo riga. Il libro, infatti, scritto in maniera
discorsiva e scorrevole, comprensibile e incisiva, pone davanti al lettore una
realtà forse in prima istanza difficile da accettare ma che, a una valutazione
non superficiale dei fatti, risulta essere difficilmente negabile.
Dai
rapporti inestinguibili con la massoneria, al legame storico con il denaro,
passando per una declinazione dei differenti modi con i quali si è palesato
nelle diverse nazioni, con ognuna delle quali, Italia, Inghilterra e Russia su
tutte, ha saputo sviluppare rapporti solidi, l’ebraismo viene puntualmente
smascherato e mostrato agli occhi del lettore per ciò che è, spogliato degli
ornamenti che ha saputo abilmente indossare e ricondotto alle proprie radici
usuraie e cosmopolite, permeate da sentimenti come odio e razzismo, cardini di
una dottrina religiosa che il libro, attraverso l’esposizione di giudizi di
autorevoli esponenti del cattolicesimo, e di uomini di cultura di ogni provenienza , esamina a tutto
tondo, fotografandone impietosamente il carattere totalitario e violento.
Al
netto delle espressioni crude di molti passaggi del testo, che tradiscono la
temperie bellica ed aspra in cui il libro è stato scritto ( nell' inverno del
1944, poco prima della disfatta delle forze dell' Asse e della capitolazione
della Repubblica Sociale , nella cui area di sovranità si trovava la piccola e
battagliera editrice veneziana che lo ha pubblicato ) , ci si trova di fronte a
un testo che è una miniera di documentazione sul tema : infatti, ogni capitolo
è caratterizzato in apertura da una ampia citazione di autori molto accreditati e una lunga
riflessione dell' autore rimasto sconosciuto. Il tono è sovente quello della
invettiva, ma lo spessore delle citazioni culturali rimane e fa di di questo
testo una piccola “ enciclopedia” delle proposizioni anti – ebraiche. Da questo
punto di vista questo libretto è un “ classico” del pensiero politico delle
latitudini più “ maledette”.
Non
siamo riusciti a scoprire chi ne sia l' autore, certo è che si tratta di
persona dal notevole spessore culturale, forse un nome noto della cultura del tempo, dotato anche di una vis
polemica di indiscussa caratura professionale.
Un
testo da leggere per comprendere lo
spirito di un periodo che la storiografia
indaga con forti pregiudizi e soprattutto senza citare e ristampare le fonti
dell' epoca. Un testo che fotografa
spietatamente e senza chiaroscuri la sensucht di anni
corruschi ed irrepetibili, quando la catastrofe del conflitto mondiale stava
volgendo al suo tragico epilogo. Un testo certamente per menti libere che
vogliono capire le direzioni della storia ed anche indagare in che direzione va oggi il mondo, e soprattutto chi ne è alla guida.Infatti,
chiudendo il libro dopo averlo letto , placata la vertigine che induce la
lettura di questa lunga ed inesausta
invettiva , quasi il testamento politico gridato da un mondo che sta crollando un formidabile
“ J' accuse” che supera il tempo , si
pone spietatamente avanti alla mente del Lettore un imbarazzante interrogativo : è mai possibile che la gran
parte dei cardini della virulenta critica all' ebraicità mossa da questo libro, siano ancora veri a tutt' oggi ? Una domanda
inquietante che invano il lettore moderno cerca di scacciare dalla sua mente,
per non sentirsi “ complice” di quel mondo anti ebraico che stava crollando
nell' inverno 1944 .
Le
“ maschere” della ebraicità, che
l' autore di questo libretto lacerava nel 1944
con furia belluina dal volto
ebraico, si sono quasi tutte rigenerate anche nel nostro mondo attuale : il
razzismo ebraico, i legami ebraici con la massoneria universale, il ruolo
disgregatore dell' ebraismo , l' amoralità del mondo LBTG odierno, lo spirito
di vendetta perenne tipico della identità ebraica, i legami dell' ebraicità con
il totalitarismo di ogni tempo e con la
cupola finanziaria mondiale di cui rappresenta l' ossatura .... Pare che il
libro sia stato scritto oggi, non quasi 80 anni fa....
Ma oggi non esiste più l' “antisemitismo” - che è invece la locuzione ideologica più combattuta, marginalizzata e criminalizzata dei nostri giorni. Ma se non esistono , obiettivamente, gli “ antisemiti” , né possono orientare l' opinione pubblica che si nutre oggi di immagini zuccherose[1] ed elegiache della identità ebraica, come è possibile che l' ebraicità oggi ci appaia allo stesso modo di come ci appariva 80 anni fa , nel momento del massimo dilagare della critica anti ebraica ? Alla fine, la risposta affiora alla mente, ma non è molto “ corretta”. Non si può spendere nella buona società. E allora, allo spettro sornione della nostra ipocrisia “ buonista” che ci interroga sui nostri reali sentimenti verso la ebraicità , non si può nascondere la reale risposta : non sono gli “ antisemiti” che generano l' odio verso gli ebrei : l' equazione va capovolta : è la cattiva coscienza della ebraicità che si fa odiare per il suo modo di essere arrogante e prevaricatore . Sotto ogni tempo. E' quella dimensione che rende l' ebraicità arrogante, crudele, insensibile, che genera l' “ antisemitismo”. Sono gli ebrei che con la loro condotta generano i loro “ nemici”. I sentimenti di ostilità verso di loro sparirebbero in un istante , se solo gli ebrei sapessero fare un pubblico “ mea culpa”. Invece essi continuano a vivere nella stessa medesima dimensione negativa di sempre, odiando e facendosi odiare, in una spirale perversa che mia finisce, nascondendosi dietro a maschere che, in fondo, servono a difendersi dal loro solo vero, eterno, nemico : se stessi.
Questa terza edizione del volume, aspramente censurato e
distrutto più volte in questi ultimi anni dalla “ cancel cultur” del monopolista
circonciso della editoria, viene qui ripresentata a ampliata con una appendice
che riproduce uno scritto di Giovanni Papini ( “ Le idee di Benrubi”) ed è
acquistabile in forma esclusiva solo accedendo dal seguente link . Presentazione di Daniele Proietti:
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.