[
Il tribunale di Pordenone mentre
viene
blindato in occasione della udienza
Contro
i militanti veneti ]
25 settembre, 2023, ore 14.30 tribunale di Pordenone aula De Nicola
.
Inizia il processo a
carico delle persone autodeterminate con il Comitato di Liberazione Nazionale
Veneto, una trentina, tutte accusate di aver partecipato il giorno 13 marzo
2019 a una manifestazione a sostegno di alcuni autodeterminati che volevano incontrare
il direttore della agenzia delle entrate di quella città per rappresentare il
proprio status giuridico di autodeterminati, che li pone di diritto astrattamente
nella posizione di non essere perseguibili dal fisco italiano.
Dopo formalità di rito da parte del Giudice con appello preliminare , il dibattimento
inizia con deposito di atti da parte dell’avvocato Edoardo Longo che fa mettere in evidenza lo status di Autodeterminati nel Popolo veneto che peraltro rientra
nel diritto tutelato dalla legge 881/77. DIRITTO “non ammissibile”, frase
pronunciata poco dopo dal Pubblico Ministero
in risposta al giudice che gli chiedeva parere.
[
Uno dei pericolosi venetisti avanti al tribunale
sorvegliato
a vista dalla Digos armata sullo sfondo…]
Si deve dedurre che né la
legge è uguale per tutti, nè tutti sono
uguali davanti alla legge ,visto che è inammissibile citarne gli
articoli e gli effetti di legge.
Seguono le dichiarazioni
spontanee di molti imputati che dichiarano di ritenere illegittima la sovranità
giurisdizionale dello stato italiano sui territori della Repubblica Serenissima
e nei confronti dei Veneti aventi esercitato il diritto di autodeterminazione.
Il giudice blocca ogni tentativo di spiegazione giuridica del rifiuto.
Viene introdotto il primo
teste, il direttore della AG entrate, il
quale lamenta con querela che la richiesta di incontrarlo quel giorno ha
rallentato il lavoro degli uffici per il disbrigo pratiche con il pubblico che
visto la confusione venutasi creare all’entrata con la presenza di circa 25
supporter se ne andavano. È stato detto che non vi sono stati atti intimidatori
ma una ferma richiesta di incontro con
delegazione del Comitato di liberazione Nazionale Veneto per chiarire la
posizione fiscale dei due Autodeterminati. Dopo aver fatto intervenire La
Polizia Politica di Pordenone “Digos” ha ricevuto i due autodeterminati
e il Sig. Alessandro Geron e il Sig. Giancarlo Borsoi come delegati ad
accompagnare per tutelare il diritto a nome del Comitato di Liberazione
Nazionale Veneto. Aggiunge che si sentiva agitato per la presenza delle persone
dentro e fuori all’entrata che mostravano cartelli sul Veneto e di leggi, ma non
ha potuto dimostrare nessun atto mosso in direzione alla sopraffazione e alla
violenza.
Nel contro interrogatorio
dell’ avv. Longo, dopo contraddittorie dichiarazioni sul numero dei delegati
del CLNV che volevano presenziare all’ incontro ( prima versione : “ erano
taaaaanti “ – seconda versione : “ erano cinque” ) ha
ammesso che i delegati erano due ed avevano una delega per presenziare ,
riconoscendo, implicitamente, che le due precedenti versioni da lui stesso
fornite ( “ tanti”, “ cinque”) non
corrispondevano al vero e che forse avrebbero potuto costargli qualche guaio. In effetti, cambiare versione più volte durante un interrogatorio giurato non
porta bene… Incalzato ancora dall’
avvocato Longo su dove fossero queste due deleghe, non ha saputo/voluto
rispondere ( “ non ricordo”) . Il sospetto implicito del legale è
che esse possano essere state fatte
sparire nel frattempo per aggravare la posizione degli imputati.
Pur con molti “non ricordo”, su precisa
contestazione dell’ avv. Longo , non ha
potuto negare che quel giorno l’agenzia
esponeva un cartello che informava potevano esserci dei disagi a causa assenza
di personale per una assemblea sindacale, pertanto di difficile rilevazione la
mancanza di operatività per altre cause. La firma in calce al cartello, in
fondo, era proprio dello smemorato direttore .
Ha ammesso sotto
incalzante richiesta e precisa contestazione dello stesso legale, che gli ricordava il contenuto della sua
querela, che lui e il dirigente Digos , avevano concordato che il CLNV avrebbe lasciato gli uffici dell’
agenzia delle entrate sulla promessa di un futuro incontro con il Prefetto nei
giorni immediatamente successivi. Questo, dopo aver celato la circostanza
ripetutamente. Perché cercare di tenere nascosta una circostanza pure
documentata dagli atti prodotti dal Difensore ? Perché non è interesse per l Agenzia delle Entrate
evidenziare la civiltà del CLNV e la sua democratica richiesta di un confronto
su temi di legalità internazionale ( quali il Diritto di Autodeterminazione ) ,
richiesta civilissima sempre frustrata. Molto meglio far passare il CLNV come
una accolita di facinorosi senza argomenti legali.
Inutile sottolineare come anche questo
incontro promesso, con la spendita della parola d’ onore della Digos e della
agenzia delle entrate, non si è mai tenuto e ai garbati solleciti
di CLNV questi altissimi (?) funzionari non si sono mai degnati di rispondere.
Il direttore- testimone ha ammesso pure che erano pervenute altre volte continue richieste di incontro a chiarire le posizioni
degli autodeterminati ,ma mai erano state prese inconsiderazione, nonostante il
tono civile e indicando motivi di legge. È chiara l’intenzione di evitare di
parlare di diritto all’autodeterminazione con una procedura mancata
considerazione delle richieste, cosa che è la causa stessa della situazione
venutasi creare.
Con il teste numero due –
una impiegata dell’ agenzia delle entrate - esplode l’evidente volontà di non considerare le leggi
italiane citate sulle richieste degli autodeterminati. A precisa richiesta
dell’ avvocato Longo su quali leggi si era improntato un dialogo durato quasi
un’ ora, ha dichiarato di non ricordarsene neanche una …. Questa è l’
attenzione che i funzionari della agenzia delle entrate dedicano ai malcapitati
contribuenti dello stato italico : considerati meno di pecore alla tosatura…
Non si è presentato alla sbarra il Dirigente della Digos : un vero peccato non ascoltare dalle sue parole come si è arrivati a confermare un secondo appuntamento in prefettura con l’ accordo dello stesso direttore della famigerata agenzia fiscale italica, come doveva essere e confermato anche dallo smemorato Direttore , con chi aveva parlato il dirigente Digos per fare una tale affermazione?
Rimaniamo con questa
domanda aspettando la risposta alla prossima udienza che il giudice ha fissato
per il 14 marzo, 2024, ore 10.45 , cancellando
tutte le udienze che aveva preventivamente fissato in tempi ben più
ravvicinati. C’è da chiedersi il perché di questo strano differimento alle calende greche.
Dobbiamo rilevare che in tutto lo svolgimento del processo, si poteva
toccare con mano l’aria pesante che il diritto all’autodeterminazione crea nei
tribunali italiani che non potranno evitare di esprimersi se non rispettandone
il diritto o violandone l’applicazione . Esistono anche Corti Internazionali
per far rispettare il diritto all’ autodeterminazione dei popoli. E’ bene
ricordarlo sempre.
Per ultimo , ma non meno
importante, un grandissimo ringraziamento a quei Patrioti che hanno supportato
altri patrioti in aula, aspettando notizie nella piazzetta davanti al
tribunale, con gonfaloni e bandiere del Friuli : pochi ma tenaci, giunti da varie
comunità della Serenissima per tenere viva l’identità del Popolo veneto
colonizzato. I Rigetti sono un mezzo per la contrapposizione e per far
valere il diritto tutelato all’autodeterminazione. In attesa che centinaia
maturino che la consapevolezza dell’importanza di essere presenti a questi
eventi cruciali per l’emersione del diritto valgono molto di più della perdita
di una giornata lavorativa.
Vogliamo riportare qui
anche un speciale ringraziamento da parte dell’Avvocato Longo ai patrioti
Veneti :
“Ringrazio qui tutti coloro che hanno presenziato al tribunale di Pordenone a sostegno degli imputati. Si rendano conto i tribunali che non processano solo " individui", ma processano UN POPOLO. Un popolo stanco delle sue catene. Buona giornata a tutti voi. “
Appuntamento quindi il 14 marzo, 2024, ad ore 11.45.
Redazione di Dissonanze
con la collaborazione del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto (
documentazione fotografica ) e di Repubblica Veneta ( resoconto della udienza )
che qui ringraziamo
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