giovedì 22 maggio 2025

VERSO LA REPUBBLICA DEI GIUDEI

 


Ristampa integrale di un rarissimo testo sulla presenza degli Ebrei in Italia, opera  dell’ avvocato Guido Podaliri che istituì negli anni ’40 ad Ancona il “ centro anconetano per lo studio del problema ebraico”. Il libro , all’ epoca intitolato “ De Republica Hebreorum”, è assolutamente unico per la metodologia di ricerca applicata  : in esso sono raccolte informazioni di prima mano sullo spessore della presenza ebraica in Italia. In effetti, il titolo originale dell’ opera  ricorda il “ de republica hebreorum”, opera monumentale in più volumi edita nel ‘600 ed assolutamente introvabile che svolgeva una analisi estremamente  dettagliata della presenza ebraica in Europa , i suoi traffici ed interconnessioni fra comunità ebraica diverse : insomma, una disamina dettagliata della presenza e potenza economica ebraica già all’ epoca , analisi  effettuata da un ‘opera colpevolmente dimenticata. Anche nell’ opera di Podaliri troviamo un tentativo, abbastanza riuscito, ma rimasto incompleto, di investigare dove vanno i flussi di capitolai ebraici accumulati nei loro forzieri : vedasi i capitoli “ Criminalità ebraica “ e “ la ricchezza degli ebrei”.

Tornando al lavoro dell’ avvocato Podaliri , suscita una certa impressione la scoperta di una presenza qualitativamente e numericamente preponderante di elementi ebraici nei ruoli cardine dei ministeri e della pubblica amministrazione, nonché la capillare presenza di scuole riservate esclusivamente a studenti ebrei, oltre alla storica presenza di elementi ebraici nelle banche e nell’ alta finanza. ( vedasi il capitolo “ Cavour e i Rothschild”) .Sconcertanti sono i dati del ministero della giustizia dell’ epoca che evidenziano una forte presenza di ebrei nella commissione di crimini finanziari, societari, nel contrabbando di valute e nelle operazioni di ricettazione ( cfr. “ Un vecchio vizio ebraico : il contrabbando di valute”). L’ autore qui ha avuto una intuizione prodigiosa, unica nella pubblicistica dell’ epoca in Italia [ e anche dopo …] , frutto del suo “ occhio professionale” di avvocato : andare a consultare gli infiniti archivi ministeriali e ritrovare le sentenze del regno d’ Italia inerenti processi per reati finanziari ed economici.  Non siamo in tempi di informatizzazione e la ricerca deve essere stata estenuante, ma il risultato è stato eclatante : la quasi totalità dei crimini finanziari, di truffe bancaria, societarie, fino a reati di ricettazione e riciclaggio avevano come responsabili elementi ebraici ! Il quadro che ne emerge è raggelante.

Già Giovanni Preziosi aveva dimostrato come i crack bancari e finanziari in Italia erano opera di finanzieri ebrei, ma qui vediamo lo spaccato di una comunità ebraica intrisa nel suo insieme – e non solo ad opera di una cupola finanziaria -  da criminali dediti , con innegabili e ramificate reti di copertura, ad ogni tipo di truffa economico/finanziaria, fino alla ricettazione di merci rubate. Tutto ciò ha una spiegazione – chiamiamola così – “ culturale”, in quanto deriva da una concezione di sé , succhiata col latte materno, come “ eletti” in contrapposto agli altri, gojim, animali nella cui società si trovano a vivere e che, secondo il talmud, non sono uomini e per cui nei loro ( nostri) riguardi ogni illecito è permesso. Il libro ci documenta in modo incontrovertibile come questa “ cultura” altro non sia che una delle più  evidenti espressioni della mentalità criminale. Diffusa in modo endemico nelle comunità ebraiche.  La mafia non ragiona diversamente da loro, diciamocelo, senza tanti pudori.

Oltre a questi dati, per lo più ignoti e inesplorati ancora oggi, l’ Autore tenta anche una indagine sulle ricchezze e patrimoni ebraici e sulla loro formazione, arrendendosi però alle difficoltà di reperimento di fonti informative. Le innegabili ricchezze degli speculatori ebrei, hanno una origine, questo è evidente. L’ Autore voleva indagare sulla origine e sulle fonti di questa ricchezza, nonché sulle fonti di investimento delle stesse. Qui il muro di resistenze e di omertà è stato invalicabile. Lo è ancora oggi. Tracciare i movimenti di patrimoni inauditi significa controllarli e coglierne i  profili di fonti illecite e di traffici innominabili.

Il libro si sofferma anche sui profili del sentimento popolare antiebraico e la sua  origine.

Inedita e non agiografica la descrizione dei quartieri ebraici in Italia, su cui è necessario soffermarsi. Il Ghetto è giudicato  oggi come una sorta di “ prigionia” in cui gli Ebrei, ansiosi di amalgamarsi con i goijm , sarebbero stati crudelmente confinati nei secoli . Niente di più falso. Per gli ebrei il ghetto è sempre stato una risorsa : permette di conservare una identità massiccia, conferisce omertà e protezione ai traffici illeciti di membri della comunità , nega accesso a influenze cristiane e provenienti dalla società civile dei gojim , consente una educazione ossessivamente ebraica ai giovani, permette l’ applicazione delle leggi ebraiche e delle sentenze interne dei tribunali ebraici ( kahal ) rabbinici, permette il perpetuarsi di prassi oscene come la  circoncisione dei neonati e così via. Al ghetto non hanno voluto rinunciare per secoli, salvo in tempi recenti, in cui hanno potuto mettere nel ghetto i goijm. Vedasi Palestina. E la parola lock down dice niente oggi ?

 


Ma il ghetto, la muraglia della “ repubblica degli ebrei” secondo l’ Autore, ha iniziato a generare anche problemi di altro tipo in epoca moderna, legati alla assenza di igiene e di norme urbanistiche moderne, sicure ed affidabili. Ancora negli anni ‘ 30 i ghetti si presentavano come quartieri luridi,  come ammassi di locali malsicuri e di scarsa sicurezza, anche igienica. Impenetrabili. Per tutte le ragioni che il libro ci espone. Nella “ repubblica degli ebrei”, è vietato ficcare il naso ai “ non eletti”. Ogni tentativo di mettere i quartieri ebraici  in regola con le leggi sanitarie, urbanistiche, ed edili della moderna Italia era visto come " intrusione antisemita". Se mi è lecito un paragone poco ossequioso, i ghetti ebraici avevano molte somiglianze con i campi rom dei giorni nostri ... ( cfr i capitoli “ i vecchi ghetti e i piani regolatori”, “ il ghetto in Italia”, “ il quartiere ebraico di Roma”).

Documentazione storica assolutamente introvabile al giorno d’ oggi. Uno sguardo non usuale sulla presenza ebraica in Italia, al di là di ogni agiografia . A suo tempo il libro fu pubblicato in Osimo dall’ editore Ismaele Barulli, di non nascosto  ceppo ebraico, senz’ altro scevro da omertà e timori reverenziali verso il suo mondo d’ origine e a dimostrazione che si può ragionare del “ problema ebraico” anche da parte ebraica, quando si ricerca la verità storica e sociologica.

 

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