[ " Non possiederete niente e sarete felici" - K. Schwab,
teorico della " Agenda" e della " decrescita felice" ]
Avevo pensato di fare una
antologia tipo " Verona bombing " (link al libro : https://www.lulu.com/it/shop/autori-vari/verona-bombing/paperback/product-2mejjq5.html?page=1&pageSize=4
) anche per il caso " famiglia
del bosco ", ma mi sono trattenuto pensando che l’ agenda di Davos prescrive:"
non possiederete niente e sarete felici "... hmmm... il che mi ha
messo in sospetto, perché fra
10 anni saremo tutti ridotti come la " famiglia felice del
bosco "...
Fino agli anni 60 ce ne
erano molte che vivevano così ed erano sintomo di disagio economico che
generava disagio psicologico prima e poi sociale...Comunque strappare i figli in quel modo è da Orchi. Ho
chiesto alle mie figlie:" Voi andreste a vivere nel bosco?".
Risposta:" Mai! Ma sei pazzo papà?". . Preciso che io proprio non
andrei MAI a vivere in una catapecchia o in una spelonca, portandoci pure la mia famiglia.
Solo un appunto finale:
non intendo fare l ' apologia della " famiglia felice del
bosco "perché tale era solo nelle loro foto ufficiali: vivono in una
stamberga che non è una casa ( solo poco
più di un capanno di cacciatori o boscaioli), con vistose crepe sulle pareti esterne portanti, mal tappate da un po’
di stucco - cemento ( pericolanti), senza fondamenta o isolanti al suolo ( con umidità di risalita
che in 3 inverni hai i reumatismi), in caso di pioggia hai l’ acqua sul pavimento, senza bagno interno, in una sola stanza (
feci e orine notturne raccolte in un pittale o " urinario " e
respirate da tutta la famiglia, gatti compresi, durante
la notte) con l’ alternativa, se
non piove o è sottozero, di andare nel
wc (?) esterno a urinare col rischio di farsi mordere il culo da una volpe. Può
bastare? Niente cellulari o tv, ok, mi può andar bene, ma io non avrei neanche piacere che i miei figli andassero in paese come Mowgli che esce dalla Giungla. Riscaldamento notturno? Quello animale,
perché non puoi tenere acceso il camino di notte dove dormi per non rimanere
intossicato dall’ ossido di carbonio. Non pervenuti neanche
bue ed asinello. Quella non era una " casa ", ma una baracca da
campo di concentramento. Voi portereste i figli a vivere in un posto
così? Nei boschi si può vivere, ma in
una CASA, non in un tugurio : come
case vere basta pensare ai rifugi alpini o alle case isolate in montagna. Ce ne sono tante e non hanno bisogno dell' " urinario".
Secondo me tra un po’ dalle boccucce dei tre angioletti biondi del bosco usciranno certe cose.... Fra Rousseau e Davos dovrebbe esserci una terza via, vorrei sperare.
Conclusione : la vicenda è un epifenomeno della fine di una
già gloriosa civiltà.
Edoardo Longo
COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA
Estratto dell’ Intervista rilasciata dal “ papà felice nel bosco” e ripresa sul web da https://www.facebook.com/rick.ghb.52?locale=it_IT :
1) È
vero che, dopo una vita trascorsa a tagliar legna, lei si è convertito
all’ambientalismo quando ha visto gli oranghi di Sumatra vagare sconsolati in
un’area priva di alberi?.
«Ho capito che non potevo
più togliere risorse al pianeta» .Abbiamo preso una casa in provincia di
Teramo, a Sant’Omero. Purtroppo era dotata di acqua corrente. «Le tubature
portano in casa le microplastiche. «L’unico problema è che lì c’era il bagno in
casa. L’abbiamo tolto e abbiamo creato una buca naturale all’esterno».
2) L’acqua
dove la prendete?
«Dal pozzo».
3) Riesce
a lavarsi?
«Non faccio mai un bagno completo, uso una spugna
bagnata.
4)
I suoi figli, quando li hanno
ricoverati per l’ingestione di funghi non commestibili, rifiutavano il sondino
al naso per la respirazione. Dicevano che, come avevate insegnato loro, quella
è plastica e quindi non deve stare a contatto con il corpo.
«Non vogliamo plastiche nelle nostre vite, credo sia un punto di vista rispettabile».




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