“ Bartleby, lo scrivano” : Un’ opera anti usurocratica del grande Melville – l’ indimenticabile autore di Moby Dick - finora tradotta in modo da edulcorarne il valore, oggi riproposta in una accurata traduzione di Massimo Mattolini che ne fa riemergere questa nascosta valenza. Una “ storia di Wall Street” , come recita il sottotitolo originale sempre cancellato da tutte le edizioni per non colpire l’ immagine della centrale usuraja mondiale.
Il piccolo e modesto scrivano Bartleby rifiuta una offerta economicamente vantaggiosa del suo titolare che lo avrebbe messo però nel cuore di operazioni contabili di strozzinaggio : lecite per la legge, illecite per la morale.
Come scrive
Mattolini nella sua introduzione : “Il potere della fantasia, delle libere
scorribande dell'immaginazione sopravanza i freddi interessi usurai di Wall Street. Egli è indifferente al
denaro, l'offerta di venti dollari cade nel vuoto : è incorruttibile. La grande eredità del
Bartleby di Melville è questa: ci ha lasciato una speranza. Che proprio lì, al
centro dell'Impero usurocratico, dove il Nomos appare sempre più invincibile,
si possa agire affinché il nostro futuro sia
riconquistato.”
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