lunedì 25 settembre 2023

E LA CHIAMANO " DEMOCRAZIA"....

 


[ Il tribunale di Pordenone mentre

viene blindato in occasione della udienza

Contro i militanti veneti ]

 

25 settembre, 2023,  ore 14.30 tribunale di Pordenone aula De Nicola .

Inizia il processo a carico delle persone autodeterminate con il Comitato di Liberazione Nazionale Veneto, una trentina, tutte accusate di aver partecipato il giorno 13 marzo 2019 a una manifestazione a sostegno di alcuni autodeterminati che volevano incontrare il direttore della agenzia delle entrate di quella città per rappresentare il proprio status giuridico di autodeterminati, che li pone di diritto astrattamente nella posizione di non essere perseguibili dal fisco italiano.

Dopo formalità  di rito da parte del Giudice  con appello preliminare , il dibattimento inizia con deposito di atti da parte dell’avvocato Edoardo Longo che fa mettere in evidenza lo status di Autodeterminati nel Popolo veneto che peraltro rientra nel diritto tutelato dalla legge 881/77. DIRITTO “non ammissibile”, frase pronunciata poco dopo dal  Pubblico Ministero in risposta al giudice che gli chiedeva parere.

 

 


[ Uno dei pericolosi venetisti avanti al tribunale

sorvegliato a vista dalla Digos armata sullo sfondo…]

 

Si deve dedurre che né la legge è uguale per tutti,  nè tutti sono uguali davanti alla legge ,visto che è inammissibile citarne gli articoli e gli effetti di legge.

Seguono le dichiarazioni spontanee di molti imputati che dichiarano di ritenere illegittima la sovranità giurisdizionale dello stato italiano sui territori della Repubblica Serenissima e nei confronti dei Veneti aventi esercitato il diritto di autodeterminazione. Il giudice blocca ogni tentativo di spiegazione giuridica del rifiuto.

Viene introdotto il primo teste, il direttore  della AG entrate, il quale lamenta con querela che la richiesta di incontrarlo quel giorno ha rallentato il lavoro degli uffici per il disbrigo pratiche con il pubblico che visto la confusione venutasi creare all’entrata con la presenza di circa 25 supporter se ne andavano. È stato detto che non vi sono stati atti intimidatori ma una  ferma richiesta di incontro con delegazione del Comitato di liberazione Nazionale Veneto per chiarire la posizione fiscale dei due Autodeterminati. Dopo aver fatto intervenire La Polizia Politica di Pordenone “Digos” ha ricevuto i due autodeterminati e il Sig. Alessandro Geron e il Sig. Giancarlo Borsoi come delegati ad accompagnare per tutelare il diritto a nome del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto. Aggiunge che si sentiva agitato per la presenza delle persone dentro e fuori all’entrata che mostravano cartelli sul Veneto e di leggi, ma non ha potuto dimostrare nessun atto mosso in direzione alla sopraffazione e alla violenza.

 


Nel contro interrogatorio dell’ avv. Longo, dopo contraddittorie dichiarazioni sul numero dei delegati del CLNV che volevano presenziare all’ incontro ( prima versione : “ erano taaaaanti “ – seconda versione : “ erano cinque” ) ha ammesso che i delegati erano due ed avevano una delega per presenziare , riconoscendo, implicitamente, che le due precedenti versioni da lui stesso fornite ( “ tanti”,  cinque”) non corrispondevano al vero e che forse avrebbero potuto costargli qualche guaio.  In effetti, cambiare versione più volte durante un interrogatorio giurato non porta bene… Incalzato ancora  dall’ avvocato Longo su dove fossero queste due deleghe, non ha saputo/voluto rispondere ( “ non ricordo”) . Il sospetto implicito del legale è che esse possano essere  state fatte sparire nel frattempo per aggravare la posizione degli imputati.

Pur con  molti “non ricordo”, su precisa contestazione dell’ avv. Longo ,  non ha potuto negare  che quel giorno l’agenzia esponeva un cartello che informava potevano esserci dei disagi a causa assenza di personale per una assemblea sindacale, pertanto di difficile rilevazione la mancanza di operatività per altre cause. La firma in calce al cartello, in fondo, era proprio dello smemorato direttore .

 


Ha ammesso sotto incalzante richiesta e precisa contestazione dello stesso legale,  che gli ricordava il contenuto della sua querela,  che lui e il dirigente Digos , avevano concordato che il CLNV avrebbe lasciato gli uffici dell’ agenzia delle entrate sulla promessa di un futuro incontro con il Prefetto nei giorni immediatamente successivi. Questo, dopo aver celato la circostanza ripetutamente. Perché cercare di tenere nascosta una circostanza pure documentata dagli atti prodotti dal Difensore ? Perché  non è interesse per l Agenzia delle Entrate evidenziare la civiltà del CLNV e la sua democratica richiesta di un confronto su temi di legalità internazionale ( quali il Diritto di Autodeterminazione ) , richiesta civilissima sempre frustrata. Molto meglio far passare il CLNV come una accolita di facinorosi senza argomenti legali.

 Inutile sottolineare come anche questo incontro promesso, con la spendita della parola d’ onore della Digos e della agenzia delle entrate, non si è mai tenuto e ai garbati solleciti di CLNV questi altissimi (?) funzionari non si sono mai degnati di rispondere.

Il  direttore- testimone  ha ammesso  pure che erano pervenute altre volte continue  richieste di incontro a chiarire le posizioni degli autodeterminati ,ma mai erano state prese inconsiderazione, nonostante il tono civile e indicando motivi di legge. È chiara l’intenzione di evitare di parlare di diritto all’autodeterminazione con una procedura mancata considerazione delle richieste, cosa che è la causa stessa della situazione venutasi creare.

Con il teste numero due – una impiegata dell’ agenzia delle entrate -  esplode  l’evidente volontà di non considerare le leggi italiane citate sulle richieste degli autodeterminati. A precisa richiesta dell’ avvocato Longo su quali leggi si era improntato un dialogo durato quasi un’ ora, ha dichiarato di non ricordarsene neanche una …. Questa è l’ attenzione che i funzionari della agenzia delle entrate dedicano ai malcapitati contribuenti dello stato italico : considerati meno di pecore alla tosatura…

Non si è presentato alla sbarra il Dirigente della Digos : un vero peccato non ascoltare dalle sue parole come si è arrivati a confermare un secondo appuntamento in prefettura con l’ accordo dello stesso direttore della famigerata agenzia fiscale italica, come doveva essere e confermato anche dallo smemorato Direttore , con chi aveva parlato il dirigente Digos per fare una tale affermazione?

Rimaniamo con questa domanda aspettando la risposta alla prossima udienza che il giudice ha fissato per il 14 marzo,  2024, ore 10.45 , cancellando tutte le udienze che aveva preventivamente fissato in tempi ben più ravvicinati. C’è da chiedersi il perché di questo strano differimento  alle calende greche.

Dobbiamo rilevare che in  tutto lo svolgimento del processo, si poteva toccare con mano l’aria pesante che il diritto all’autodeterminazione crea nei tribunali italiani che non potranno evitare di esprimersi se non rispettandone il diritto o violandone l’applicazione . Esistono anche Corti Internazionali per far rispettare il diritto all’ autodeterminazione dei popoli. E’ bene ricordarlo sempre.

Per ultimo , ma non meno importante, un grandissimo ringraziamento a quei Patrioti che hanno supportato altri patrioti in aula, aspettando notizie nella piazzetta davanti al tribunale, con gonfaloni e bandiere del Friuli : pochi ma tenaci, giunti da varie comunità della Serenissima per tenere viva l’identità del Popolo veneto colonizzato. I Rigetti sono un mezzo per la contrapposizione e per far valere il diritto tutelato all’autodeterminazione. In attesa che centinaia maturino che la consapevolezza dell’importanza di essere presenti a questi eventi cruciali per l’emersione del diritto valgono molto di più della perdita di una giornata lavorativa.

Vogliamo riportare qui anche un speciale ringraziamento da parte dell’Avvocato Longo ai patrioti Veneti : 

“Ringrazio qui tutti coloro che hanno presenziato al tribunale di Pordenone a sostegno degli imputati. Si rendano conto i tribunali che non processano solo " individui", ma processano UN POPOLO. Un popolo stanco delle sue catene. Buona giornata a tutti voi. “

 

Appuntamento quindi il 14 marzo, 2024, ad ore 11.45.

 

Redazione di Dissonanze

con la collaborazione del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto ( documentazione fotografica ) e di Repubblica Veneta ( resoconto della udienza ) che qui ringraziamo

 

 

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