mercoledì 19 giugno 2024

IL FASCISTOMETRO

 


Il fascistometro non è una invenzione della non compianta Michela Murgia. Viene da Theodor Adorno e Max Horkheimer, esponenti della famigerata scuola di Francoforte. Sono stati sempre Adorno e Horkheimer ad affermare che i cosiddetti "antisemiti" erano per loro dei malati mentali. Tutto il mondo moderno che viviamo oggi non è altro che un parto di questa scuola. 

Se pochi sanno l’ antefatto di questo orrore totalitario, ancora meno sanno che il fascistometro ha avuto anche una applicazione pratica. Dove ? Non ha osato tanto neppure la Russia Sovietica, ma l’ indicibile orrore è stato realizzato nella repubblica italiana, in ambito giudiziario. 

Penso quasi nessuno sappia  – esclusi gli imputati che furono sottoposti al fascistometro , nell’ occasione “ tarato” come nazistometro – che nel corso degli anni ’90 , al culmine dei deliri totalitari della magistratura dopo la rivoluzione colorata spacciata come reazione giudiziaria contro  “ tangentopoli”, la procura della repubblica di Verona, in mano all’ epoca ( e forse ancora oggi) ad una falange giudiziaria comunista, imbastì processi politici a organizzazioni politiche della destra radicale e- poiché non le poteva condannare perché non avevano compiuto alcuna violazione penale – decise di condannarli dopo aver verificato il livello di nazismo presente nelle loro proposizioni ideologiche.

 


 Venne nominata nazistometro ufficiale una  intellettualoide di terz' ordine, ma di estrema sinistra, scovata fra i trulli delle Puglie ,  che avrebbe dovuto accertare e dichiarare il livello di nazismo degli imputati che , se al di sopra  della  modica quantità “ ( quella della Lega, per capirsi) avrebbe condotto alla condanna penale di oltre 70 persone. Nel caso seguito dal sottoscritto, la suffragetta rossa, senza alcun pudore, dichiarò altissimo il livello di nazismo presente nel cuore e nel cervello degli imputati, in quanto sostenitori del nazista austriaco Jorge Haider ( probabilmente sovrappostosi nei meccanismi mentali , questi sì bacati – del consulente tecnico nazistometrico – alla figura di altro nazista austriaco …) , nonché estimatori degli scritti, di altro nazista, stavolta, francese ed intellettuale, il giornalista e scrittore Alain de Benoist… Augh. Così parlò il fascistometro all’amatriciana . A fugare ogni dubbio e a convincere il pubblico ministero della validità del nazistometro e a chiedere , con forti argomenti, la condanna  a 2 anni di carcere per 30 ragazzi , la circostanza che costoro avevano organizzato una cena privata in una trattoria del veronese per festeggiare il genetliaco di altro nazista austriaco… Due anni di galera per tutto questo ! 

Questi deliri da film di Ridolini o di Charlot sono realtà , accadute nelle aule di giustizia (?) italiane, non tantissimi anni. La vicenda in cui intervenni  io come legale finì bene, dopo trasferimento ad altra sede del processo. Denunciai il consulente- nazistometro e questa prassi oscena e stalinista finì nel nulla e non si rivide più nelle aule di giustizia.


 Per chi volesse conoscere nel dettaglio la vicenda del nazistometro, consiglio la lettura del mio libro “ Prove tecniche di dittatura “ dove se ne parla diffusamente :

https://www.lulu.com/it/shop/edoardo-longo/prove-tecniche-di-dittatura/paperback/product-q6zmymp.html?page=1&pageSize=4

 

avvocato Edoardo Longo

longolegal@libero.it  




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